Gli uomini hanno più del doppio delle probabilità di avvicinarsi alle donne con i tatuaggi
Avere un tatuaggio influisce sulle possibilità di una donna di essere avvicinata dagli uomini?
Un nuovo studio rileva che gli uomini considerano una donna con un tatuaggio più accessibile, ma quegli uomini pensano anche che sia più promiscua.
Sebbene questo studio non abbia tentato di determinare la causa, lo psicologo Nicolas Guguen, dell’Universit de Bretagne-Sud, ha affermato che i risultati sono stati comunque sorprendenti.
Per lo studio, i ricercatori hanno chiesto a 31 uomini di identificare gli 11 volontari “più attraenti” da un pool di 58 candidati. I volontari scelti avrebbero quindi visitato le spiagge della zona: 10 viaggi con un tatuaggio temporaneo e 10 senza.
Le donne con l’inchiostro venivano sollecitate il 23,67 percento delle volte, ma quando le stesse donne non avevano tatuaggi, quella media scendeva al 10 percento.
“Le donne con l’inchiostro sono state sollecitate il 23,67 percento delle volte.
Questo scende al 10% per le donne senza tatuaggi”.
Anche il contatto iniziale da parte degli uomini è stato notevolmente più rapido, con i partecipanti tatuati in media 23 minuti rispetto ai quasi 35 minuti di quelli senza.
Come parte dello studio, un ricercatore maschio nello stesso luogo si sarebbe avvicinato a giovani uomini vicino al soggetto femminile. È stato chiesto loro di valutare la probabilità che la donna accetti un primo appuntamento e faccia sesso al primo appuntamento.
Guguen dice che la conclusione è chiara: le donne tatuate sono viste, almeno dagli uomini, come più promiscue.
Il tatuaggio utilizzato era una piccola farfalla situata sulla parte bassa della schiena. Guguen aveva stabilito che questa fosse l’immagine e la collocazione più comune per le donne in età universitaria.
Da una prospettiva evolutiva, gli uomini sono programmati per cercare partner apparentemente più promiscui, ha detto Guguen. Gli uomini vedono i tatuaggi su una donna come un indicatore del suo maggiore interesse per il sesso.
